Il giardino che non c’è(ra)

Il giardino che non c’è(ra)

Una micro-trasformazione tattica di un angolo dimenticato del cortile scolastico della scuola primaria dell’IC Pertini – Biasi di Sassari, in collaborazione con gli abitanti della struttura residenziale per anziani “Casa Serena”

  • Ambito:Progettazione Partecipata, Urbanismo tattico
  • Periodo:2013
  • Committente:IC Pertini, Sassari.
  • In collaborazione con:IC Pertini – Biasi, Struttura residenziale comunale per anziani “Casa Serena”.

Il progetto “Il Giardino che non c’è(ra)” è un micro-intervento di ri-colorazione e riallestimento di un angolo dimenticato del cortile scolastico della scuola primaria dell’IC Pertini-Biasi, a Sassari. È stato realizzato attraverso un cantiere di auto-costruzione della durata di tre giorni.

Circa 60 bambine e bambini della scuola primaria (6-10 anni) hanno definito l’ipotesi di massima di riorganizzazione spaziale. Hanno partecipato ai laboratori di progettazione partecipata ideati da Tamalacà, in collaborazione con le insegnanti della scuola. Il progetto, pensato per essere realizzato a basso costo, consiste in:

  • allestimento di una parete interattiva, grazie all’uso delle lavagne di ardesia ormai dismesse, recuperate dalle soffitte della scuola;
  • realizzazione di piccoli orti mobili a partire da cassette per il trasporto di frutta e ortaggi, colorate e rese mobili grazie all’inserimento di piccole ruote;
  • realizzazione di alcune sedute, anch’esse mobili, a partire da materiali di risulta.


Il cantiere di auto-costruzione ha visto coinvolti, oltre alla squadra di Tamalacà:

  • insegnanti;
  • genitori
  • abitanti del quartiere;
  • studenti del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università di Sassari.

Nella fase finale, dedicata alla piantumazione, hanno partecipato anche le bambine e i bambini della scuola e gli abitanti della struttura residenziale comunale per anziani Casa Serena, situata nei pressi della scuola stessa.
Il coinvolgimento degli abitanti della struttura residenziale comunale per anziani, intenzionalmente promosso,  ha mostrato così le potenzialità dell’apertura della scuola – fisicamente ma, soprattutto in termini simbolici – verso la città e le altre funzioni sensibili che vi si trovano.

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